IL CASO
LA
SENSAZIONE DELL’OCCASIONE SPRECATA
Il rimpianto che gli uomini provano per il cattivo uso del tempo già vissuto non sempre li induce a fare un uso migliore di quello che ancora rimane loro da vivere.
Jean de La Bruyère
LUI : “Sono arrabbiato. Per una volta che mia sorella si offre di occuparsi una giornata intera di mia mamma - sa, è malata, ha bisogno di assistenza quasi tutto il giorno- e mia moglie è libera - niente lavoro, mestieri fatti – decido di portare mia moglie al cinema. Finalmente.
Serata brutta, il film non ci è piaciuto, e in macchina abbiamo passato il viaggio a discutere. Probabilmente perchè siamo troppo stressati.
Mi sembra proprio un’occasione sprecata. E il mio stress aumenta.”
IO: “Quindi mi faccia capire. Lei attende che la fortuna sia completamente dalla sua parte – sorella disponibile, moglie libera...- per uscire e passare una serata romantica. Siccome però la sfortuna sembra perseguitarla, il film si rivela brutto e sua moglie è in vena di discutere.
E’ corretto?”
LUI: “Sì”
IO: “Ci sono due elementi nel suo modo di organizzarsi il tempo libero: il primo, è l’attesa che tutto sia a suo favore. Il secondo è come, questo tempo, lo trascorre – in questo caso film più discussione. Secondo lei quale dei due elementi è in suo potere?”
LUI: “Il secondo”
IO: “Ne è certo? Ci pensi. Non può avere la certezza che il film sarà come si aspetta. Nè può prevedere ciò che dirà sua moglie; e sì, purtroppo anche alle coppie migliori capita di discutere proprio durante un’uscita romantica. Ma la sua sensazione delle occasioni sprecate o perse è dovuta al fatto che attende che la fortuna di avere del tempo libero bussi alla sua porta. L’unico elemento veramente in suo potere è di chiedere a sua sorella più disponibilità – che potrà ovviamente ricambiare – o trovare qualcuno di fiducia disponibile per alcune ore, o ancora, aiutare sua moglie nelle faccende domestiche così da vederla meno affaccendata.
Non tutte le serate libere saranno piacevoli come vorrebbe, ma avrà la possibilità di crearne altre e altre ancora.”
Dr.sa Sabrina Trojani
www.studiopsicologiaverona.it
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