LA PAURA NEI BAMBINI
La paura è un’emozione comune a tutti gli esseri umani,
compresi i bambini.
Per questo i genitori non dovrebbero allarmarsi davanti una
prima manifestazione di paura del proprio figlio (ad esempio , il pianto nel
primo giorno di scuola), considerando anche che, per i più piccoli, ogni
esperienza è nuova e misteriosa.
Qualora invece le manifestazioni di spavento o di ansia
dovessero ripetersi continuamente davanti al medesimo stimolo allora, con molta
probabilità, si è davanti alla strutturazione di una vera e propria
problematica (fobia).
Alcuni bambini, per componenti innate, possono apparire “più
coraggiosi” di altri, e non è necessariamente vero che le paure dei genitori si
trasmettono inevitabilmente al figlio.
Il modello Strategico ha piuttosto individuato, anche nei
piccoli come negli adulti, il meccanismo per cui sarebbero le tentate soluzioni
messe in atto per cercare di superare la paura a far sì che questa si strutturi e si alimenti.
Anche nel bambino troviamo quindi:
- - L’evitamento: nel nostro esempio il bambino, con il pianto o i capricci, ottiene di rimanere a casa da scuola
- - Richiesta di aiuto e rassicurazione: il bambino non affronta l’ostacolo da solo o necessita di continue rassicurazioni.
Anche i genitori metteranno a loro volta in atto delle
tentate soluzioni che risulteranno ben presto non funzionanti:
- - Tentativo di rassicurazione: il bambino aumenta il pianto o i capricci oppure si tranquillizza per poco
- - Cercare di minimizzare: in questo caso può accadere che il bambino non si senta capito
- - Assecondare il comportamento del figlio: cedere ai suoi piccoli “ricatti”
- - Accompagnarlo o fare al posto suo: inviando così il messaggio che da “solo non è in grado di farcela”.
Una domanda che può fare da guida ai genitori è se ciò che
stanno facendo permette al figlio di diventare sempre più coraggioso o se la
paura rimane.
Nel caso la paura persista, occorre cambiare strategia
Con l’aiuto di un professionista, i genitori possono
costruire strategie nuove e creative per fare in modo che il bambino affronti
da solo i suoi timori , con i genitori che “gli guardano le spalle” per
trasmettere un senso di sicurezza senza cadere nell’aiuto che danneggia.
Dr.sa Sabrina Trojani
www.studiopsicologiaverona.it
Libri consigliati:
Genitori in Pratica, R.Milanese, L.Pettenò
Edizioni Erickson,2014
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